Sicilia

Cosa vedere in Sicilia in 8 giorni

Il mio tour della Sicilia in 8 giorni. Un viaggio tra storia, arte, buon cibo e mare.

SICILIA IN TOUR

La Sicilia è la mia seconda casa e ogni volta che ci ritorno è una scoperta. Se anche voi non riuscite a stare fermi in un solo posto e volete esplorare il più possibile, allora questo articolo fa per voi. Oggi vi racconterò come visitare la Sicilia in auto, in 8 giorni.

L’isola, si sa, è molto grande dunque prima di partire è obbligatorio fare delle scelte; il mio percorso ha delle tappe ben precise con tre punti focali: Palermo, Catania e Messina. In particolare partirò a Giugno e arriverò nel capoluogo siculo da Napoli (con nave notturna GNV) poi concluderò il mio viaggio a Messina, dove attraverserò lo Stretto e risalirò a Napoli lungo la A3 Salerno / Reggio Calabria. 

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GIORNO 1-3: PALERMO

Le vie del centro

Palermo è una città meravigliosa che offre una varietà di attività ed esperienze culturali ed enogastronomiche. Approfitto del clima non troppo caldo per una passeggiata tra i vicoli tortuosi e i vivaci mercati di quartiere (la Vucciria: signori è da non perdere!). Tra un giro e l’altro la mia pancia mi porta alla “Trattoria del Massimo“, dove ho mangiato una Pasta alla Norma (Scopri la ricetta) davvero spaziale. Da lì è un susseguirsi di storia e arte: a pochi passi si trovano il Teatro Massimo, la magnifica Cattedrale e la chiesa di Sant’Agostino.

Un mare di bellezza

La seconda giornata comincia di buon mattino con una ricca colazione a base di granita e briosche: il mio stomaco ringrazia ancora! Tappa successiva? Beh, il mare. In una ventina di minuti raggiungo la Spiaggia dell’Addaura, vicino Mondello. Un piccolo borgo marinaro, lontano dal caos turistico, dove potersi rilassare tranquillamente. Ovviamente io mi stendo al sole e qui sto, per tutta la giornata! Per chi volesse, da lì è possibile raggiungere in dieci minuti L’Isola delle Femmine e Sferracavallo: io ci sono già stata e credetemi, l’orologio si ferma difronte a tanta bellezza.

Cefalù

Ultimo giorno a Palermo: di strada mi viene semplice raggiungere Cefalù. La cittadina rientra tra i borghi più belli d’Italia e la sua Cattedrale Normanna è Patrimonio dell’Umanità Unesco. Qui, il mio consiglio per gli amanti del mare, è la spiaggia di Caldura: per chi come me ama la ghiaia e i fondali profondi, è una tappa imperdibile. Mi concedo un pranzo veloce a base di “Sfincione“, involtino di pasta di pane farcito con cipolla, formaggio e salame (Scopri la ricetta); prima di lasciare Palermo, assaggiate anche Pane e Panelle (Leggi RicettaPanelle Dolci), non ve ne pentirete! Bella piena, parto dunque per Catania, pernottamento a Caltagirone…

GIORNO 4-6: CATANIA

Caltagirone

Eccomi a casa: Catania è il luogo di nascita di mio padre, dunque è parte di me; qui c’è la mia famiglia e i miei affetti più cari. Mi trovo a Caltagirone, città della ceramica nonché uno dei centri urbani più grandi dell’isola. Ogni vicolo è storia e arte: mentre scrivo sono seduta nella piazza centrale, davanti a me ho un buonissimo arancino al ragù, alla mia destra c’è la Scala di San Giacomo, ricca di arte e tutto intorno ha i colori splendenti della ceramica. 
Casa mia, però, si trova a Mirabella Imbaccari, non lontano da qui. Un piccolissimo paese di campagna, che non rientra nell’itinerario attuale (tranquilla nonna ci vediamo ad Agosto!). Proseguo dunque verso Catania.

Catania Centro

Colazione con granita al limone e classica briosche col tuppo, qui si che si ragione (c’è competizione tra catanesi e palermitani, si vede?). Mi addentro per le vie del centro fino a Piazza Duomo e sapete cosa faccio? Salgo su uno di quei classici bus turistici rossi e mi godo il tour. Percorriamo la Via Etnea, passando per l’Anfiteatro Romano e una moltitudine di chiese e palazzi che testimoniano la grande storia della città. Per pranzo resto in zona: vado alla “Corte dei Biscari” e mi concedo un bel pasto a base di pesce fresco. 

Non amo molto il mare di Catania, spiagge sabbiose e mare poco profondo, ma decido comunque di raggiungere Aci Castello, a 10 km da qui. Piccolo borgo sul mare, meta di numerosi turisti. Fate come me: salite sul Castello Normanno, nella piazza principale, affacciatevi alla balconata e…godetevi lo spettacolo della Riviera dei Ciclopi.

Etna

Per questo secondo giorno a Catania mi sono riservata una visita guidata sull’Etna, anche detto “Mungibeddu“, alla scoperta di crateri, grotte e sentieri. (Vi lascio il link per prenotare la visita). Giacca a vento, scarpe da trekking e si sale: fidatevi di me, ciò che si vede da lassù è incredibile, la natura è così immensa che non riesco a spiegarlo a parole, dovete viverlo! 

Etna

GIORNO 7-8: MESSINA

Alle porte della Sicilia

A questo punto sono un pò stanca, ma carica per la parte più bella del mio viaggio. Di buon mattino si parte per Messina. Sull’autostrada che collega le due province è davvero un bel vedere: a sinistra le montagne, a destra l’immensità del mare. 

Io sono abbastanza fortunata perché ho casa a Nizza di Sicilia (uscita Roccalumera dell’autostrada), ci vengo ogni anno e ogni volta mi innamoro un pò di più. Qui il mare è esattamente come piace a me: ghiaia, fondali profondissimi e acque trasparenti. Il primo giorno trascorre qui, of course
Volete fare un giro nella zona? Signori miei, siete a 15 minuti da Taormina e 20 da Giardini di Naxos, avete solo l’imbarazzo della scelta!

Goodbye my lover

In provincia di Messina non potete non mangiare la famosa granita caffé con panna e briosche. Prima di partire mi fermo al mio bar di fiducia “I Dolci di Micalizzi“, faccio scorta di pasta di mandorla e si vola verso l’ultima tappa. 

Chiamata anche “La Porta della Sicilia“, Messina è famosa per le meraviglie che ospita: il Duomo, la Fontana di Orione, l’Orologio Astronomico e la Madonnina del Porto che benedice e accoglie chiunque arrivi sull’isola. 

E’ proprio in direzione porto che mi dirigo: con molti chilometri alle spalle e tanti altri chili nella pancia, si conclude il mio viaggio in terra sicula, ogni volta con il magone in gola e le lacrime agli occhi. 

Traghetto Messina Villa San Giovanni

Perché la Sicilia ti entra dentro e staccarsi è davvero difficile!

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