Il sapore del cereale sardo
“Saludi” e “Trigu“. Se ti trovi in Sardegna e ti capita di sentire queste parole devi solo ringraziare. Perché, anche se può sembrare solo uno ciao, in realtà non lo è!
Anticamente si utilizzava spesso, oggi come modo di dire, ed è un augurio di prosperità che racchiude un concetto fondamentale per la vita: la salute e il granaio ricolmo ossia il nutrimento sicuro.
Da sempre, nel Mediterraneo, e quindi anche in Sardegna, questo antico cereale oltre a costituire una fonte di nutrimento e di reddito è sempre stato elemento di condivisione sociale e ancora oggi continua ad avere questo importante ruolo. Le massaie, in tante zone dell’isola, infatti preparano il pane in casa, spesso utilizzando il lievito di pasta acida detto fermentarzu, ossia una porzione di impasto custodita con cura da una panificazione alla successiva.
La sera prima di ogni nuova preparazione viene fatto rinvenire in acqua e impastato con un po’ di farina, verrà così utilizzato per la produzione del pane e conferirà aromi e gusti inconfondibili.
Pane Sardo
Spesso della Sardegna si conosce solo il pane carasau, ma i pani della tradizione sono davvero numerosi: dalla miscela di semplici ingredienti quali farina, acqua, sale e lievito madre, le massaie sono riuscite a creare e modellare questi pani che a seconda di cottura e ricorrenze prendono diverse forme.
Dal coccoi al civraxu, dal pan’e gherda al carasau, dal pane frattau e la zuppa gallurese il pane qui la fa da padrona.
Io ho assaggiato il PANE FRATTAU e me ne sono innamorata!
NON DIMENTICATE:
“Pane pius saboridu cand’est cun suor’’ e cuidu”
Il pane è più saporito se fatto con sudor di gomito.